L'esempio del Padre Abramo

I Verbi del Cuore

Cor-dialità


 Imbattersi in pagine COR-DIALI, nei racconti dell'Antico Te-stamento, non è difficile. Basta pensare all'incontro di Abramo con tre uomini alle Querce di Mamre (cfr Gen 18). 
Abramo si preoccupa di offrire ospitalità nel modo più immediato e più sontuoso possibile: prostrato a terra, supplica i suoi interlocutori di fermarsi un poco da lui e intanto provvede subito all'acqua fresca, perché possano lavarsi i piedi. Poi li fa accomodare all'ombra, mentre aspettano con pazienza. Chiede alla moglie Sara di impastare la farina (un quantitativo esagerato: circa 50 kg) per preparare delle focacce, lui stesso organizza per la cucina, scegliendo un "vitello tenero e buono".
Il bisogno di ospitalità rende Abramo attento, servizievole, premuroso, a servizio delle esigenze degli sconosciuti e affettuoso.
L'ospitalità è un regalo grande che l'umanità dei poveri si è sentita in obbligo di dare, soprattutto in una realtà di vita come è il deserto, tra i beduini, e nei pericoli dei mari tra i marinai. 
Abramo, in questo momento, esprime un'accoglienza COR-DIALE attraverso dei gesti concreti, dove l'ospite è messo al centro di tutte le sue attenzioni. Ma noi sappiamo che la vera accoglienza è tale non solo se si esprime in gesti esteriori, ma se essi sono l'espressione di una apertura del cuore.
Abramo ospita nella propria dimora i tre uomini, ma nello stesso tempo esprime la sua COR-DALITA' accogliendoli nel suo cuore: comprende che Dio è venuto a visitare la sua vita, a compiere una promessa, a mantenere viva un'alleanza.
Dio chiede spazio, chiede all'uomo di aprire il suo cuore per-ché desidera porre la sua tenda, la sua “shekhinah”, la sua dimora in lui. Se l'uomo apre il cuore a Dio diventa COR-DIALE, perché Dio abita in lui. Da quel giorno la fiducia di Abramo nel suo Dio diventa illimitata, la sua fede grande lo farà padre di una moltitudine...
Di fronte alla sua accoglienza gratuita i tre personaggi rispondono con una promessa: "Tornerò tra un anno e Sara avrà un figlio" (notare i cambi impensabili da singolare a plurale e viceversa). Dio scende nel suo popolo ed offre la vita gratuitamente. 
Il popolo d'Israele si svilupperà sulla promessa di Dio e sulla ospitalità di Abramo. Anche il popolo della Chiesa si svilupperà con il dono di Dio che si fa anonimo e piccolo e si costituisce come un popolo accogliente della Parola del Signore e dei suoi progetti.
Dio mangia alla tavola di Abramo, come Gesù mangerà la sua cena alla tavola di amici: l'ospitalità prende la forma di un banchetto. E un banchetto ci è rimasto come momento di un popolo che si raduna insieme, e costruisce il progetto di un futuro di pace avendo come commensale, misteriosamente, Gesù vivo.

 

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